Translate

domenica 9 ottobre 2016

LA RIFORMA GREGORIANA


 

Nella Chiesa antica l’ecclesiologia procedeva ‘dal basso’, nel senso che si privilegiava la concezione della Chiesa come popolo di Dio, al servizio del quale è costituita nel suo seno ogni autorità. Con Gregorio VII (1073-1085) invece la Chiesa è dedotta ‘dall’alto’, a partire dal papa, il quale è considerato capo, fondamento, radice, sorgente e origine di ogni autorità e potere nella Chiesa. D’altra parte, se la Chiesa dell’epoca dei Padri si autocomprendeva come la parte della Chiesa celeste in cammino nella storia terrena, ora essa diviene la ‘Chiesa militante’, che conduce alla ‘Chiesa trionfante’ della gloria celeste.

 

La visione gregoriana della Chiesa contempla: da un lato, la gerarchia che governa, santifica, insegna, ecc.; dall’altro, il popolo che ascolta, riceve la grazia divina, obbedisce, mette in pratica le disposizioni della gerarchia. Più ancora, si intende la gerarchia come costitutiva propriamente la Chiesa, in modo che ‘gerarchia’ e ‘Chiesa’ sono termini che possono essere scambiati reciprocamente! Ecco perché la riforma gregoriana, per ciò che concerne la liturgia, è stata di prevalenza clericale e ha provocato, di conseguenza, una retrocessione graduale dei fedeli, sino a ridurli ad un’assistenza prevalentemente passiva all’azione liturgica. In altre parole, la liturgia è stata considerata un affare proprio del clero.

 

Per quanto concerne la liturgia, le mete alle quali mira la riforma gregoriana sono: coltivare la stima per il sacerdozio, mettendo a forti colori sia l’esigenza della santità in ordine alla celebrazione liturgica, sia l’indegnità dei preti nicolaiti e simoniaci così da dispensare i fedeli dall’assistenza ai riti sacri piuttosto che presenziare a tali indegnità; coltivare il senso del mistero di fronte all’azione liturgica; coltivare le  devozioni sia pure in veste liturgica.

 

Sull’argomento, cf. E. CATTANEO, Il culto cristiano in Occidente. Note storiche [Bibliotheca “Ephemerides Liturgicae” – “Subsidia” 13], CLV – Edizioni Liturgiche, Roma 19842, 198-207. Vedi anche B. NEUNHEUSER, Storia della Liturgia attraverso le epoche culturali [Bibliotheca “Ephemerides Liturgicae” – “Subsidia” 11], Edizioni Liturgiche, Roma 1977, 85-98).