Translate

lunedì 31 ottobre 2016

TUTTI I SANTI – 1 Novembre


 
 

Ap 7,2-4.9-14: Vidi una grande moltitudine immensa che nessuno poteva contare

Sal 23 (24): Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore

1Gv 3,1-3: Ciò che saremo non è stato ancora rivelato

Mt 5,1-12a: Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli

           

I cristiani possiamo riprendere le parole del salmo 23 perché pure noi siamo in cammino, pellegrini verso il luogo santo, verso la dimora del Signore, verso “la città del cielo, la santa Gerusalemme che è nostra madre” (prefazio). Ricuperando e attualizzando il messaggio del salmo, la Chiesa ribadisce che saranno ammessi all’assemblea festosa della gloria e vedranno Dio “i puri di cuore”. 

 

La prima lettura, tratta dall’Apocalisse, propone due visioni di san Giovanni: nella prima, contempliamo la schiera dei santi che si trovano ancora nel tempo del loro pellegrinaggio terrestre; nella seconda, vediamo la moltitudine di quelli che già godono della gloria eterna. Il numero degli eletti è simbolico, ad indicare la pienezza: 144.000, il quadrato di dodici moltiplicato per mille. Esso ha inoltre il carattere dell’universalità; infatti gli eletti o “segnati con il sigillo” provengono da “ogni nazione, tribù, popolo e lingua”. Nel brano del vangelo viene proclamata una pagina centrale del messaggio di Gesù, il programma di vita che egli propone a coloro che intendono seguirlo: le Beatitudini. E’ un programma impegnativo; un progetto costruito non secondo i valori del mondo e le possibilità di successo ad essi collegate ma secondo i valori di Dio e i doni che da lui ci vengono offerti gratuitamente. La santità è, come in Cristo, donazione totale dell’essere nella “povertà”, cioè nell’apertura dell’essere intero a Dio, al suo regno e al prossimo.

 

La santità non è impresa per pochi eroi: tutti “siamo chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità” (Lumen Gentium, n. 40). Il traguardo della santità è per tutti  perché, come dice san Giovanni nella seconda lettura, tutti siamo stati oggetto dell’amore di Dio. Infatti la santità è anzitutto il dono di Dio che ci ama e ci si dona nel suo proprio Figlio. Il progetto del Padre è che noi siamo simili all’immagine del Figlio suo Gesù Cristo. In ciascuno di noi è quindi presente il germe della santità; compito nostro è svilupparlo in pienezza per la vita eterna. Al traguardo della santità ci si arriva attraverso un impegno costante, come ricorda san Giovanni: “Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli - cioè Gesù - è puro”. In modo simile, san Paolo afferma: “purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio” (Secondi vespri, lettura breve: 2Cor 7,1).

 

L’eucaristia è la sorgente di ogni santità e il nutrimento spirituale “che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno” verso il traguardo (orazione dopo la comunione).