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lunedì 27 agosto 2018

SANT’AGOSTINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA (28 agosto)




Agostino nacque a Tagaste nel 354 e morì ad Ippona il 28 agosto 430. I due Messali Romani, quello del 1962 e quello del 2002, ne fanno memoria nel “dies natalis” del santo. A 19 anni, Agostino abbracciò il Manicheismo, di cui, insieme al suo amico Onorato, divenne uno dei massimi esponenti. Essendo torturato dal problema dell’origine del male, nell’attesa di risolverlo, diede credito all’esistenza di un conflitto tra due principi. Nel 375, lesse l’Hortensius di Cicerone, libro che contiene una vibrante esortazione alla ricerca della Sapienza. Nelle Confessioni, scritte 25 anni dopo, dirà che questa lettura cambiò la sua vita. A Milano, colpito dalla grazia, si convertì e fu battezzato da sant’Ambrogio nella Veglia pasquale del 387. Ritornato in patria, condivise la vita monastica con un’intensa attività pastorale come vescovo d’Ippona e come scrittore.

Colletta del MR 1962:

Adesto supplicationibus nostris, omnipotens Deus: et, quibus fiduciam sperandae pietatis indulges, intercedente beato Augustino Confessore tuo atque Pontifice, consuetae misericordiae tribue benigus effectum.

“Ascolta le nostre suppliche, o Dio onnipotente, e poiché ci concedi la fiduciosa speranza del perdono, per intercessione del tuo confessore e vescovo sant’Agostino, accordaci il consueto effetto della tua misericordia”.

Colletta del MR 2002:

Innova, quaesumus, Domine, in Ecclesia tua spiritum, quo beatum Augustinum episcopum imbuisti, ut, eodem nos repleti, te solum verae fontem sapientiae sitiamus, et superni amoris quaeramus auctorem.

“Suscita sempre nella tua Chiesa, Signore, lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perché anche noi, assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo di cercare te, fonte viva dell’eterno amore”.

La supplica “quibus fiduciam sperandae pietatis indulges […] consuetae misericordiae tribue benignus effectum” del MR 1962 si trova nelle fonti liturgiche romane, a partire dal Sacramentario Gregoriano, riferita anche ad altri santi. La nuova colletta del MR 2002 è costruita sul tema agostiniano della ricerca della sapienza. L’amore per la sapienza, destatosi nell’animo di Agostino ventenne con la lettura dell’Hortensius di Cicerone, è il filo conduttore del suo lungo vagare lontano da Dio e del suo ritorno a Dio, anzi la ragione di tutta la sua vita. Agostino ha scritto sull’amore della sapienza pagine piene di commozione e di poesia; la sapienza racchiude tutti i beni cui l’anima avidamente aspira: la libertà, la bellezza, la beatitudine, l’immortalità.