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domenica 19 aprile 2020

LA LITURGIA IN TEMPO DI CORONA VIRUS




Parlare di liturgia in tempo di corona virus può sembrare un discorso fuori posto, un inutile divagare. Le chiese sono chiuse e, in ogni caso, non possono accogliere l’assemblea dei fedeli.

Infatti, “le azioni liturgiche non sono azioni private” (SC 26), ma in quanto “opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa” (SC 7), sono per sua natura celebrazioni comunitarie. Possiamo elencare i soggetti-Chiesa in modo progressivo, e cioè: assemblea, Chiesa locale/particolare, Chiesa universale. L’assemblea è la Chiesa locale che celebra in un dato luogo e in un determinato tempo. Ogni comunità liturgica rappresenta quella universale, nella quale le singole Chiese si appartengono e sono raccolte a formare l’unica Chiesa di Cristo.

Ecco quindi che l’azione liturgica, essendo per sua natura comunitaria, richiede la partecipazione personale. In questi giorni, molti fedeli e comunità religiose, specie quelle femminili, seguono la trasmissione della Messa in televisione, in particolare quella presieduta da papa Francesco, trasmessa ogni giorno da Tv2000. Anche se non si tratta di una vera “partecipazione”, tuttavia è un modo di unirsi spiritualmente alla celebrazione eucaristica che ha i suoi aspetti positivi: la parola di Dio viene proclamata e commentata in diretta, e può suscitare la preghiera e il senso di comunione spirituale con il Signore e con coloro che celebrano il rito eucaristico.

Questi giorni, in cui siamo tutti chiusi in casa, sono una occasione preziosa per la riscoperta della dimensione ecclesiale e cultuale delle famiglie. Come dice il Vaticano II, la famiglia può essere considerata una “chiesa domestica”, in cui i genitori e i loro figli sono annunciatori della fede con la parola e l’esempio (cf. Lumen Gentium 11). In questa “chiesa domestica” si può celebrare anche una “liturgia domestica”, con la preghiera prima dei pasti, la lettura della Bibbia e con altre iniziative e pratiche tradizionali come, ad esempio, la recita del santo Rosario.