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mercoledì 4 gennaio 2023

Mons. Georg Gänswein e “Traditionis custodes”

 



 

Dal giornale La Repubblica (4 gennaio 2023):

Monsignor Georg Gaenswein, storico segretario di Benedetto XVI, ha criticato Papa Francesco in merito alla cosiddetta "messa in latino", affermando che una decisione del Papa regnante aveva "spezzato il cuore" all'emerito.

Benedetto XVI nel 2007 aveva liberalizzato il ricorso al messale pre-conciliare con la lettera apostolica "Summorum Pontificum", pietra angolare di una strategia di appeasement con i lefebvriani, in rotta con il papato dal Concilio vaticano II in poi. Tanto è stato il plauso nell'arcipelago tradizionalista, quanto lo scorno quando, nel 2021, Francesco ha ribaltato quella decisione, con il motu proprio "Traditionis custodes". Riducendo all'eccezione il ricorso al Missale Romanum del 1962, condizionandolo all'autorizzazione della Sede apostolica, e criticandone un "uso strumentale" caratterizzato "da un rifiuto crescente non solo della riforma

La battaglia sulla messa

Ora monsignor Gaenswein afferma, prima ancora dei funerali di Benedetto XVI, che la decisione di Francesco ha "spezzato il cuore" al Papa emerito. La decisione del Papa regnante "l'ha colpito molto duramente", ha detto l'arcivescovo tedesco in una intervista a Guido Horst pubblicato in queste ore dal giornale tedesco Die Tagespost. "Credo che abbia spezzato il cuore di papa Benedetto leggere quel motu proprio. L'intenzione di papa Benedetto era stato quello di aiutare quelli che semplicemente avevano trovato una casa nella vecchia messa a trovare una pace interiore, trovare una pace liturgica e anche per sottrarli a Lefebvre. Se pensate per quanti secoli la vecchia messa è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per molti santi è difficile immaginare che non abbia più nulla da offrire. È impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il Concilio vaticano II e non sanno nulla dei drammi che hanno circondato il Concilio Vaticano II".

 

NOTA. Mi domando se Monsignor Georg Gänswein abbia letto le motivazioni che hanno indotto papa Francesco a pubblicare il Motu proprio Traditionis custodes.