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mercoledì 17 febbraio 2016

LA QUARESIMA COME "SACRAMENTUM"


 
Nel Missale Romanum di Paolo VI, il formulario della Domenica I di Quaresima parla per ben due volte della Quaresima come “sacramentum”. Nell’orazione colletta troviamo l’espressione : “per annua quadragesimalis exercitia sacramenti”. E’ difficile rendere in italiano il vero senso di questo ricco testo latino. L’edizione ufficiale italiana del Messale ha tradotto : “segno sacramentale della nostra conversione”.

 
La preghiera sulle offerte della stessa Domenica afferma che di questo “sacramentum” celebriamo l’inizio: “venerabilis sacramenti celebramus exordium” (preghiera che nel Missale Romanum del 1962, si trova come Secreta nel Mercoledì delle Ceneri). Questa volta però il Messale italiano ha rinunciato a tradurre il termine in questione, e si esprime in questi termini: “… l’inizio della quaresima, tempo favorevole per la nostra salvezza”. In ogni modo, in questo caso il testo potrebbe riferirsi anche alla celebrazione eucaristica. Infatti, la breve preghiera si esprime in questi termini : “Fac nos, quaesumus, Domine, his muneribus offerendis convenienter aptari, quibus ipsius venerandi sacramenti celebramus exordium”.

 
Le due preghiere in questione si trovano già nel cosiddetto Sacramentario Gelasiano Antico del secolo VII circa: la colletta, al n. 104; la preghiera sulle offerte, al n. 91 dell’edizione a cura di L. C. Mohlberg.

 

Se la Quaresima è un “sacramento”, cioè un “segno sacro”, ciò significa che tutto quanto forma parte dell’istituzione quaresimale – gesti e parole – è una realtà celebrativa unitaria e significativa. Quindi la preghiera, il digiuno, l’elemosina (le tre tradizionali pratiche quaresimali) e tutti gli altri “gesti” della Quaresima illustrati dalle “parole” di lode, di ringraziamento, di supplica con cui la Chiesa si esprime nella liturgia di questo periodo dell’anno liturgico.