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martedì 23 febbraio 2016

CAMMINO DI QUARESIMA

Per ogni cosa c’è il suo momento, ci ricorda il libro del Qoèlet : « C’è un tempo per cercare e un tempo per perdere… » (3,6ss). Il tempo della vita è il tempo del cercare per eccellenza : cercare il senso dell’esistenza, porsi le eterne domande che prima o poi nascono nel cuore di ognuno (da dove vengo, dove vado…). L’uomo è l’unica creatura inquieta, in continua ricerca, desiderosa di pace, gioia, vita e che al contempo si trova spesso a sperimentare la lotta, il dolore, la tristezza… incamminato com’è verso l’inevitabile morte.

Per l’uomo, però, finché vive, c’è sempre tempo per riflettere, capire, ricominciare! Egli è “pellegrino dell’Assoluto”, in continua ricerca di quella pienezza che possa per sempre riempire l’immensità del suo cuore.

La Quaresima è un tempo “speciale” per la ricerca dell’uomo, per il suo ricominciare e il suo convertirsi: “tempo di grazia”, di rinnovamento, di ascolto della parola di Dio, tempo per una conoscenza più profonda di sé, per un incontro con “Qualcuno” che può trasformare e ri-orientare tutta la vita.

Il cammino proposto in questo libro è un vero e proprio viaggio: nel deserto, nel silenzio, nella solitudine. Abbiamo bisogno di fermarci, di creare spazi e tempi di ascolto in cui poter “leggere” dentro di noi, vedere cosa c’è nel “guazzabuglio” del nostro cuore, riconoscere ciò di cui “digiunare”, a cui dire “no”, e trovare ciò che è buono e bello nella vita a cui dire un grande “sì”.

E’ un cammino di verità dove si scontriamo con forze molto più potenti di noi, che non possiamo superare con le nostre sole capacità e per cui sentiamo la necessità di un aiuto dall’Alto. Un cammino in cui diventa importante “pregare per discernere”: spesso si aprono parecchie vie davanti a noi e ci troviamo confusi sulla direzione da prendere. Da qui il bisogno di avere sempre come “compagna fedele”, la parola di Dio (« lampada sui miei passi », Sal 119,105), che ci introduce nell’ascolto e nel dialogo intimo con il Signore. Questo cammino ha bisogno anche di persone che aiutino, in particolare di un amico spirituale con cui condividere le cose più profonde del cuore, una “guida” che abbia esperienza, una persona saggia e santa che affianchi nell’itinerario stupendo della conoscenza di sé, del discernimento, dell’incontro profondo con Dio.

[…]


(Dalla Introduzione al volume)